Winter is Coming
- Matteo Fattori

- 27 nov
- Tempo di lettura: 2 min

Chi se lo sarebbe mai aspettato? Sarebbe interessante vedere quanti alzerebbero la mano alla domanda se dopo quasi due mesi di campionato avessero mai pensato di vedere La Vuelle in cima alla classifica del campionato in solitaria. “Troppo giovani”, “Manca un lungo”, “Felder è un bluff”, “Leka non è adatto”, “Miniotas non è un pivot”.
Questi sono solo alcune delle tante critiche preventive che i soliti polemici a prescindere, gettavano al vento prima dell’inizio. Eppure, mistero del gioco più bello del mondo (perlomeno per il pesarese medio), tutte queste affermazioni sono state ricacciate in gola ai disfattisti dalla truppa capitanata da Bucarelli con un mese di ottobre a dir poco portento so, iniziato sì con la disfatta casalinga contro Livorno, ma terminato con un crescendo rossiniano (e trattandosi di Pesaro non poteva che essere così) sino appunto a conquistare la vetta in solitaria al termine della 9° giornata di andata, come Reinhold Messner dopo l’ascesa dell’Everest.
Bene, finiti i (giusti) peana, entusiasmi e caroselli, è ora di tornare con i piedi per terra. Perché il tifoso è così: si esalta e si deprime in un battito di ciglia. È l’istinto, la pancia che lo guida o, come diceva il filosofo francese Blaise Pascal “L’esprit de finesse”. Ma l’essere umano è fatto anche di “esprit de géométrie”, ovvero di ragione, raziocinio. Che è quella che, perlomeno a mente fredda, deve tornare preponderante nelle considerazioni da fare.
Perché la meta da inseguire è sempre quella: campionato interlocutorio di assestamento, primo anno di una programmazione triennale che deve portare verso la serie A. Traduzione: intanto salviamoci, poi tutto ciò che viene in più, tanto meglio. Ci sono ancora ben 27 battaglie (ad oggi per chi scrive, 13 novembre) in campo da sostenere in cui può accadere davvero di tutto. Ci sono infortuni, cali fisici, incomprensioni tecnico-tattiche e (perché no?) crescita degli avversari, sempre dietro l’angolo.
Per cui le vertigini date dall’altitudine in graduatoria non devono scombussolare gli animi: i 18 punti sin qui accumulati devono essere razionalmente considerati solo come del buon “fieno in cascina” messo da par te per l’inverno. Perché come direbbe un altro “filosofo” (per così dire) contemporaneo, il “bastardo” di casa Stark, Jon Snow: “Winter is coming”. E la Vuelle si sta preparando al meglio.





