Spegniamo la tv e usciamo di casa. Fuori c’è un panorama da Ridisegnare
- Beatrice Terenzi
- 2 feb
- Tempo di lettura: 2 min

La collettività ha senso e acquista forza dalle qualità del singolo. L’individuo con la sua identità e coscienza delinea le caratteristiche e la natura della società. Se le singole persone agissero tutte per il bene comune la direzione del mondo acquisirebbe rotte di pace, rispetto, convivenza armonica. La realtà è ben diversa. Egoismi, interessi economici, desiderio di potere. Sono questi i canali che vengono intrapresi da pochi, ma che poi però condizionano tutti.
L’orientamento che stiamo seguendo è spesso lontano dai desideri della moltitudine. Una moltitudine che subisce per il quieto vivere o per paure recondite. Eppure la moltitudine se fosse unita in intenzioni e progetti comuni potrebbe spezza re gli schemi che ci attanagliano.
È complicato fino a quando certi meccanismi volutamente disgreganti piovono sulle teste dei popoli, accompagnandoli in sentieri perniciosi. Per uscire da questo fango che ci fa sprofondare sempre più nelle viscere della terra delle nostre idee e dei nostri progetti, basterebbe tornare a comunicare, senza codici, senza impalcature artificiose, senza mettere al primo posto il proprio io.
A contraddistinguerci da tutti gli altri esseri viventi è la parola. La parola è preziosa, è fondamentale. La parola è l’anticamera del gesto, dell’azione. Dalla parola che è lo sviluppo pratico del pensiero, parte tutto. È un effetto domino. Gli animali si relazionano odorandosi o guardandosi. Noi abbiamo un valore aggiunto. La parola che può essere bacio e abbraccio, ma anche coltello e revolver. Sta a noi scegliere.
A volte sarebbe meglio fermarci come fanno gli animali che hanno strumenti più basici di noi, ma che vengono premiati dall’istinto. L’istinto di sopravvivenza. A noi manca o meglio passa in secondo piano rispetto alle ambizioni. La vera ricchezza è il tempo. Come viene speso, come viene vissuto. Cosa siamo disposti a fare per l’altro. Quale è la linea di confine tra noi e chi ci sta vicino.
Abbiamo scavato confini che non esistono in natura, abbiamo preferito il potere al dialogo. Si sta rotolando sempre di più nell’annullamento dell’individuo, dei suoi diritti, delle sue esigenze. Il pianeta è vivisezionato. Muri mentali e geografici. La divisione in tutte le sue forme ha sopraffatto la condivisione. Il senso critico è stato trivellato dalla pancia piena. Il punto di svolta è nel presente, non si cambia nulla guardandosi indietro. Il qui e ora. Adesso.
Non facciamoci più scivolare tutto addosso. Spegniamo la tv e usciamo di casa. Fuori c’è un panorama da ridisegnare.