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Papa Francesco, Uno di Noi


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Jorge Mario Bergoglio è volato in cielo. È stato il Papa che più di ogni altro ha rappresentato la pace.


Fin dall’inizio quando scelse il nome Francesco, in onore di Francesco d’Assisi. Il Pontefice argentino ha incarnato più di tutti i suoi predecessori la vicinanza alla semplicità, alla cura degli ultimi, alla protezione dei poveri del mondo. È anche il Santo Padre che annovera più primati. Il primo Papa a prendere il nome di Francesco, il primo proveniente dall’ordine dei gesuiti, il primo nativo del continente sudamericano, il primo a decidere di vivere a Santa Marta, in un contesto di «fraternità».


Un Pontefice «controcorrente», osteggiato, a volte, anche dallo stesso Vaticano. Francesco uno di noi. Generoso, accogliente, sorridente. Fino all’ultimo si è «donato» alla gente. Forte difensore degli emarginati. Ha lottato, ma con la gentilezza, mai urlando, mai imponendosi. Ecco perché non ha mai ostentato né nell’aspetto esteriore, né nella conoscenza interiore. È stato guida, non comandante.


Un Papa aperto a chi non ha di solito voce e scelta, ma anche a chi non è accettato dalla società perché considerato «diverso». Un Santo Padre, padre di tutti, senza distinzione. Non solo a parole, ma anche nei fatti, agendo per quanto gli è stato possibile. Perché un pontefice, illuminato e rivoluzionario, nella posizione che ricopre e per quello che simboleggia e abbraccia non è mai davvero libero.


Ci sono muri e regole, difficili da superare. E Francesco pur avendo agito in tanti settori, ha sempre e comunque avuto, spesso, le mani legate. È per questo che la sua opera è ancora più di valore e meritevole. Perché ha combattuto, diventando un punto di riferimento per tantissime persone, di ogni età, di ogni sesso, di ogni credo.


Sì perché Bergoglio ha spaccato diverse convenzioni mai giudicando, mai ghettizzando. Come nel 2013 quando andò a Istanbul in Turchia per incontrare il Patriarca Ortodosso di Costantinopoli, Bartolomeo I, in un gesto storico di dialogo interreligioso. Papa Francesco è stato al servizio del popolo del mondo.


«Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve guardare al servizio umile, concreto, ricco di fede, di san Giuseppe e come lui aprire le braccia per custodire tutto il popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: chi ha fame, sete, è straniero, nudo, ma lato, in carcere (cfr Mt 25,31-46). Solo chi serve con amore sa custodire!» (Omelia di Papa Francesco)

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