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Metamorfosi

Roberto Stellone
Roberto Stellone

Una vera e propria opera di metamorfosi vissina quella compiuta da mister Roberto Stellone dal suo arrivo a Pesaro.


Giunto all’interno della famiglia biancorossa in un momento di estrema fragilità Stellone, un po’ come lo chef Cannavacciuolo in “Cucine da incubo”, ha riportato tranquillità ed entusiasmo all’interno del gruppo squadra riuscendo in poco tempo a far risplendere ogni singolo al massimo delle proprie potenzialità.


Nel giorno del suo arrivo, 31 marzo 2024, il clima a Pesaro era cupo e teso. La squadra era inerme, la tifoseria preoccupata. Bisognava in qualsiasi modo evitare la retrocessione tra i dilettanti e cambiare un ruolino di marcia che portava dritto verso il baratro.


Fin da subito Stellone sia con le parole che con i fatti si dimostrò più forte della paura e nonostante la vitale necessità di ottenere punti scelse un gioco propositivo. La fortuna anche in questo caso aiutò gli audaci e un gol di Pucciarelli a pochi attimi dalla retrocessione in D concluse questa puntata di “Cucine da Incubo” con le lacrime di gioia da parte di tutti i protagonisti. Il timore di abbassare almeno per una stagione la saracinesca del calcio professionistico aveva pervaso la mente e il cuore di ogni tifoso biancorosso ma dall’arrivo del nuovo mister, all’interno della “cucina”, si era già iniziata a respirare un’aria più pulita.


Un’aria non inquinata dallo stress tipicamente urbano ma bensì alleggerita dalla serenità montana. Con questo spirito il cielo vissino si puliva di giorno in giorno da tutte quelle nubi che lo oscurava no e già dall’estate 2024 era diventato il sole l’accompagnatore principale delle giornate biancorosse.


Agli allenamenti Stellone oltre al ritmo e all’intensità ci aveva aggiunto una componente invisibile ad occhio nudo: l’armonia. In quell’estate del 2024, a suon di sorrisi e risate, si creò una solidità di gruppo che diventò sempre più granitica con lo scorrere delle settimane. Quei ragazzi non erano stati scelti dalla società soltanto per le loro doti tecniche ma bensì per la loro genuinità nei comportamenti. Quel gruppo di amici, un po’ come “gli intoccabili”, si sentiva in grado di poter compiere ogni impresa, si divertiva nel cantare insieme ai propri tifosi al termine di ogni vittoria.


La Vis dello scorso campionato sembrava volersi impegnare durante la settimana per garantirsi la gioia di esultare a fine partita, proprio come successe nel caso del ritorno playoff contro il Rimini. La squadra, artefice della miglior stagione della sua storia, dopo aver compiuto la più bella fra tutte le imprese, attesa dai tifosi in un noto fast food di Pesaro fece con loro un tutt’uno di estrema euforia, confondendosi tra i loro abbracci e i loro canti.


In vista di questa nuova stagione il duro lavoro di preparazione estiva è stato svolto con un unico scopo: rivivere quei momenti lì.

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