Mensa SOStengo: tra Cibo e Inclusione
- Michela Pagnini

- 5 ott
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Domenica 31 agosto si è concluso il servizio estivo della Mensa Sostengo organizzato dalla Caritas diocesana di Fano nel Centro pastorale diocesano. Il servizio, attivo dal 28 luglio al 31 agosto compresi, ha previsto come ogni anno la prepara zione e distribuzione dei pasti per il pranzo in occasione della chiusura della mensa di San Paterniano. In 35 giorni di servizio sono stati distribuiti 5.150 pasti, grazie al contributo di volontari e benefattori, tra cui la Fondazione Homobonus.
“L’obiettivo di questo anno è stato offrire il pasto della mensa come momento di condivisione e relazione, promuovendo il più possibile il pasto in presenza sia per le persone singole che per le famiglie” - spiega Stefania Poeta, responsabile del Centro di Ascolto: dal lunedì al venerdì è stata data la possibilità di consumare il pasto a tavola oppure di richiedere un pasto da asporto, mentre il sabato e la domenica era possibile consumare il pasto esclusivamente in presenza.
Ogni giorno, l’inizio del servizio era inoltre anticipato da un momento di accoglienza molto informale e semplice grazie ad un piccolo spa zio di attesa con volontari disponibili al dialogo, un tavolo con carte da gioco, colori, fogli e soprattutto un “diario di bordo” giornaliero su cui chi voleva poteva lasciare un pensiero, un disegno o anche una semplice firma. Punto di riferimento di ogni giornata: la preghiera prima di pranzo animata quasi sempre dal di rettore della Caritas e altre volte da diaconi o sacerdoti.
Molti volontari hanno vissuto la possibilità di un incontro autentico con l’altro in cui l’ascolto è parte del vi vere la relazione. Gli ospiti, dal can to loro, hanno rilevato una presenza bella di persone che erano lì non solo per servire un pasto ma anche per accogliere con un sorriso e ma gari, in punta di piedi, immergersi nel vissuto di ognuno.
Il servizio ha visto anche quest’anno un’importante affluenza: 189 le persone iscritte in tutto, 116 le persone singole, circa il 60% degli utenti, alcuni in situazione di estrema marginalità, altri semplicemente soli e desiderosi di compagnia. 73 i nuclei familiari registrati, di cui 19, il 25%, rappresentano famiglie numerose dai 5 ai 9 componenti. 84 le perso ne/famiglie italiane che hanno usufruito di questo servizio, il 45% degli ospiti. In un clima sereno e gioioso, si è poi svolta la serata di chiusura dove volontari e ospiti si sono infine ritrovati per un momento di festa.
Una serata, quella di domenica 31, densa di emo zioni e gratitudine, anche da parte di tutti gli operatori Caritas che hanno di nuovo percepito quanta sensibilità ed interesse ci sia parte delle persone nel voler far sì che la realtà in cui ci troviamo diventi sempre più una casa comune di cui tutti posso no beneficiare allo stesso modo. Concludiamo con le parole di un volontario che danno un assaggio della ricchezza che ci portiamo dentro e delle speranze che riponiamo in un servizio alla comunità che rispetti il valore dell’incontro: “Non esiste amore d’asporto, non esistono sentimenti d’asporto, la vita non è un asporto (con tutto il rispetto per l’asporto!)”.





