top of page

La Staffetta dell’Amore


21 grammi. Dicono che quando moriamo, il peso del nostro corpo perde 21 grammi. Ventuno potrebbero essere, simbolicamente ed evocaticamente, i grammi dell’anima che esce da noi per entrare in un’altra dimensione. L’anima in realtà non ha peso, perché è aria che si dipana, diventando un tutt’uno con noi e il resto dell’universo, passando per le piante, abbracciando gli animali e poi innalzandosi in una danza aspaziale e atemporale.


La memoria e il ricordo sì. Hanno peso. Si resta di qua, nonostante non ci siamo più, solo se continuiamo a vivere negli altri. Che non sono solo i figli naturali. La staffetta dell’amore. Nello sport si chiama non a caso «testimone» l’attrezzo che si consegna al compagno di corsa. In questa disciplina dell’atletica, l’unica di squadra, se il bastone cade, il ciclo della vita termina. Si spezza. Muore. Senza infondere continuità.


Il gap non si colma, non si nutre, ma deperisce. Gli uomini per dono. Ecco perché è importante creare sintonia, correre nella stessa direzione, appoggiare in sincronia il tuo «lascito», qualunque esso sia, sviluppando un momento di ascolto e di accoglienza. Lo staffettista avvisa il suo compare con un «hop».


Anche la parola ha un suo valore in questo intreccio di intenti, di speranze, di traguardi da raggiungere insieme. La memoria storica, familiare, sociale è l’unico filo che tiene in piedi una struttura mentale fragile e delicata. I nostri nonni sono le querce solide dove piantare accanto alla loro ombra rassicurante i nostri piccoli alberelli. I gesti delle nostre mamme, vengono ripetuti come una litania, come un mantra, come baci.


Siamo spugne. Per «riempirci» abbiamo bisogno di amore. Quell’amore che non vuole nulla in cambio se non la nostra serenità. Quando le persone care se ne vanno, non se ne vanno mai davvero se durante la loro esistenza terrena hanno seminato. Perché noi siamo campi da coltivare. Ognuno con le sue specialità. Quando si è giovani la morte non fa paura. Si crede di essere eterni. Ma la vita è bella perché c’è la morte. Un dualismo che è il mistero più grande. È vero non sappiamo cosa ci sarà dopo. Ma sappiamo cosa c’è adesso.


Questo è il tempo giusto per trasmettere tutto il nostro talento, tutta la nostra generosità, tutta la nostra sensibilità, tutto il nostro amore. Perché le parole, i gesti, le azioni, i sorrisi sono più forti di qualsiasi cosa, anche della morte.

Iscriviti per rimanere aggiornato sulle nuove pubblicazioni

Grazie per esserti iscritto!

  • White Facebook Icon
  • Instagram

Media Lari s.r.l.
Via Camillo Marcolini, 6 - 61121 Pesaro
P.IVA/C.F. 02724080417
Iscritto al registro stampa del tribunale di Pesaro al N. 1 - del 2022
Direttore responsabile: Beatrice Terenzi

Coordinatrice e grafica: Daniela Marchini | Dadincanto

bottom of page