top of page

Il Supermercato delle Vite

La vita di un immigrato vale quanto quella di un cittadino italiano? Chi decide il “prezzo”? È facile scegliere tra chi non ha il permesso di soggiorno e chi ha un lavoro statale. Viene quasi naturale stilare un “tariffario” di importanza. Se muore affogato un clandestino l’impatto emotivo è diverso se perisce tra le onde un ingegnere bianco.


Da qui nasce una scala mentale che ci porta a dare una classifica del dolore a seconda a chi appartiene la vita spezzata. Poi però succede il fatto che destabilizza. L’episodio che non rientra nel casellario che ci è stato allestito in testa dalla società. Arriva il giorno in cui muore un’atleta, una pallavolista di serie A, una ragazza di quasi due metri, sana, bella, forte. È anche di origini africane, ma non importa, in questo caso il colore della pelle passa in secondo piano. Perché lei incarna il supereroe.


Ecco che si sballa tutto. Una campionessa che gioca nella massima categoria, protagonista in Champions League. La sua morte ha un valore differente. “Perché?” la domanda che ricorre come un leitmotiv. Era giovane, era famosa, era ricca. “Perché?”. Al di là delle cause. Quello che conta è il valore che diamo alla vicenda. La vita di un idraulico è meno importante di quella di una star? Non considerando gli aspetti emotivi e affettivi dei familiari, c’è tutto un discorso che va oltre. Come può una super donna morire così. Non è possibile.


Nell’immaginario collettivo una schiacciatrice del massimo campionato italiano, italiana, non può morire. Non è così. Dobbiamo saltare il guado, magari anche a piedi scalzi, per cogliere il senso della vita. Ogni vita ha un valore, non ci sono vite di serie A e vite di serie B. La vita di un pakistano non è in svendita. Non si trova nello scaffale più recondito del centro commerciale di periferia.


Poi ci sono i gesti estremi. Anche un supereroe non è un supereroe, a volte. I super uomini e le super ragazze magari non esistono, siamo noi a costruire delle proiezioni rassicuranti o solo dei modelli invincibili perché ci fa comodo, ci alleggerisce, ci allontana dalle responsabilità e probabilmente dalla vita vera.


Ogni vita non ha un costo se non quello della nostra coscienza. Le vite non si vendono e non si comprano. Ci sono vite di un colore, di un credo, di un genere. Ci sono vite da record e vite da divano. Ma tutte hanno lo stesso valore. Non economico, non di priorità, né di necessità. La vita è l’unico dono ad essere atemporale, aspaziale e a sé stante. Ecco perché difenderla, proteggerla, gestirla e rispettarla diventa un atto d’amore, a volte complesso, ma il più alto e puro di tutte le forme d’amore

Iscriviti per rimanere aggiornato sulle nuove pubblicazioni

Grazie per esserti iscritto!

  • White Facebook Icon
  • Instagram

Media Lari s.r.l.
Via Camillo Marcolini, 6 - 61121 Pesaro
P.IVA/C.F. 02724080417
Iscritto al registro stampa del tribunale di Pesaro al N. 1 - del 2022
Direttore responsabile: Beatrice Terenzi

Coordinatrice e grafica: Daniela Marchini | Dadincanto

bottom of page