Nell’Anno del Giubileo.
- Suor Cinzia
- 11 ago
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Roma, 29 maggio-1 giugno: Giubileo delle Famiglie, uno degli eventi di questo anno della Speranza. Per me la grazia di avervi potuto partecipare, sia per le parole del Papa, sia per le famiglie con cui l’ho vissuto. Un giubileo che è stata una vera avventura: an dare con un gruppo di 60 persone nella Città eterna, con bimbi piccoli in passeggino, muovendoci per le strade insieme a fiumi di turisti ed altri pellegrini, accolti in una parrocchia di periferia, con saccapelo e materassino per la notte e pranzi al sacco.
Tre giorni con la possibilità di contemplare le bellezze della Città eterna, di vivere l’emozione di essere in coda insieme a centinaia di pellegrini per passare la Porta Santa e infine la gioia di essere accolti come in un abbraccio dal colonnato del Bernini per la celebrazione della Messa con Papa Leone. Con noi in piazza San Pietro centinaia di famiglie; tante sedute a terra o su uno scalino, magari con figli molto piccoli, improvvisando con teli una copertura per ripararsi dal sole. Sono sempre molto edificanti per me queste famiglie che mostrano complessità insieme a semplicità, fragilità insieme a forza, perché mi aiutano a stare con i piedi per terra pur sapendo che quel per terra è complicato e richiede tantissima cura, ma che si può stare dentro grandi fatiche e sacrifici perché davanti agli occhi c’è un bene più grande.
Poi le parole che il Papa ha consegnato nella sua omelia, semplici e profonde: «Appena nati abbiamo avuto bisogno degli altri per vivere, da soli non ce l’avremmo fatta: è qualcun altro che ci ha salvato, prendendosi cura di noi, del nostro corpo come del nostro spirito. Tutti noi viviamo, dunque, grazie a una relazione, cioè a un legame libero e liberante di umanità e di cura vicendevole… E non dimentichiamo: dalle famiglie viene generato il futuro dei popoli».
Le famiglie sempre hanno la capacità di mostrarci il frenetico quotidiano, insieme però ai mille modi di risolvere situazioni che con i figli in particolare sono sempre imprevedibili. «Un sistema buggato* che funziona bene lo stesso», come dice una coppia di amici, un allenamento costante alla condivisione, a non percepirsi come individui al centro del mondo. Insieme alla ricerca di Dio, perché tutto questo semplice, a volte banale, spesso incasinato quotidiano, abbia il pro fumo della santità.
Ed infatti ha ancora aggiunto il Santo Padre: «Il mondo di oggi ha bisogno dell’alleanza coniugale per conoscere e accogliere l’amore di Dio e superare, con la sua forza che unifica e riconcilia, le forze che disgregano le relazioni e le società». Il Giubileo delle famiglie è stata una festa di colori, con famiglie che come noi sono arrivate a Roma dalle diocesi di tutto il mondo, tra mille fatiche, per testimoniare al mondo ciò che il Papa ha detto: «Siete un luogo privilegiato in cui incontrare Gesù». E così è stato per me, ancora una volta.
*dall’inglese Bug, difetto