Carnevale… cosa “Levare”?
- Suor Cinzia
- 15 feb 2024
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Secondo la Treccani la parola “carnevale” deriverebbe dal latino carnem levare, eliminare, consumare la carne, poiché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
La tradizione vede anche l’usanza di mascherarsi, che era la possibilità di ribaltare la realtà con la fantasia e travestirsi da ciò che non si è, o perché per un giorno tutti potessero essere uguali, e persino un povero potesse diventare re. Consumare la carne e mettere una maschera. Due immagini.
Guardando i giorni d’oggi mi fanno pensare a due modi di stare al mondo: consumare cose e relazioni e nascondere se stessi per apparire. Siamo nell’era del consumismo, ma occorre invece imparare a “mangiare sano”, piuttosto che “consumare carne”, a gustare e non ingurgitare, che poi significa dare spazio a ciò che autenticamente nutre, al bene, alla speranza, al gusto delle cose durevoli.
E poi il cercare di apparire, legato al consumare. Il non togliersi mai la maschera e cercare in ogni modo di essere altro e di sembrare “il re”. Intendo a quell’ambire ad essere sempre performanti, alla ricerca di like o followers, ad avere l’ultimo smartphone, ad essere nei posti “giusti”, ma senza domandarsi: mi aiuta ad essere ciò che sono? Ho la libertà di essere ciò che sono? So chi sono? Domanda oggi quasi tabù, dimenticata.
Ma se non so chi sono, quale vita vivo? Consumare e apparire, come se fossero ciò che vale, vera ricchezza. Nel Vangelo leggiamo: “Dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore” (Luca 12,34). Consumare e apparire, tesori che spesso non valgono il sacrificio del cuore, della vita, e dietro ai quali si compie poi tutto il male del mondo. La più grave malattia di oggi è proprio la cardiosclerosi, l’indurimento del cuore, l’indifferenza.
Forse abbiamo scambiato ciò che luccica con ciò che illumina, non vedendo più ciò che il cuore lo svuota invece di riempirlo. “Il nostro cuore vive soltanto se gli offriamo tesori da sperare, da cercare. Altrimenti non vive.
La nostra vita è viva se abbiamo coltivato tesori di passione per il bene possibile, per un sorriso possibile, per l’amore possibile, per un mondo migliore possibile. La nostra vita è viva quando sappiamo prenderci cura di qualcuno, dei piccoli e dei loro sogni, di me e del mondo. Tu ti incarichi della gioia di altri e Dio si incarica della tua gioia” (don Fabio Rosini).
Leviamo i tesori che ci rendono poveri, invece di arricchirci… buon Carnevale!