La Nazionale riceve il Premio Internazionale per la Pace
- Spazio Bianco
- 26 ago 2024
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IL 25 AGOSTO LA NAZIONALE DI PALLACANESTRO SORDE, NATA A PESARO, RICEVERÀ NEL SANTUARIO DELLA REGINA DELLA PACE DI SERRONE A FROSINONE IL PREMIO INTERNAZIONALE PER LA PACE B. PAOLO VI PER L’EDIZIONE 2024

La motivazione: «Con la medaglia d’argento nei recenti Europei sono ben quattro le medaglie vinte negli ultimi tre anni Tutto questo testimonia che la Nazionale di basket femminile sorde, è una squadra che si sta confermando ad alti livelli nel panorama internazionale.
Sono passati 14 anni da quando tutto cominciò, nel 2010, in una palestra di Pesaro quando alcune amiche udenti e sorde hanno iniziato a giocare insieme per divertirsi. Allenate da un cestista azzurro, Peter Pozzoli, con la passione di due giornaliste, Beatrice Terenzi (oggi direttore tecnico dalla Federazione sport sordi Italia) ed Elisabetta Ferri (ora ufficio stampa), il sogno ha cominciato a prender forma.
L’incontro provvidenziale poi con Sara Braida ha fatto il resto: da più di dieci anni è lei la guida tecnica, l’allenatrice della Nazionale femminile. Sara Braida è nata nel 1982, originaria di Cividale del Friuli, era giocatrice professionista prima di incontrare questa squadra femminile di pallacanestro sorde.
La medaglia d’argento continentale è solo l’ultimo alloro di un cammino formidabile: campionesse d’Europa nel 2021, argento alle Deaflympics (le Olimpiadi dei sordi) e bronzo al Mondiale 3x3 due anni fa.
Prima di queste medaglie c’è stato il bronzo agli Europei del 2016, il bronzo olimpico nel 2017 e quello ai Mondiali Under 21 nel 2018. L’ostacolo principale è quello comunicativo: infatti nei tornei a loro riservati gli atleti sordi non possono utilizzare ausili.
Rispetto ad altri Paesi non c’è in Italia un campionato di basket per sordi quindi tutti gli atleti e le atlete giocano nei campionati udenti: qui è consentito utilizzare protesi e impianti per cercare di garantire una certa equità. Anni di lavoro e sacrifici, ma con soddisfazioni impagabili. Ora sperano sia indimenticabile anche Tokyo dove nel 2025 si svolgeranno le Deaflympics». Un appuntamento a cui arrivano dopo tanti successi.
Sono una squadra anche fuori dal campo: Beatrice Terenzi direttore tecnico che ha fondato la Nazionale e che da anni ricerca fondi per sostenere le necessità delle ragazze; Elisabetta Ferri che con la sua penna racconta e da visibilità alla loro realtà; la Federazione Sport Sordi Italia che lavora per permettere a tutte di esprimersi nel migliore dei modi.
Il Santo Padre Papa Francesco ha invitato un messaggio ai partecipanti al Convegno Internazionale su Sport e Spiritualità “Mettere la vita in gioco” che rientra nel programma del Premio Internazionale per la Pace:
«La disciplina e la temperanza degli atleti, come pure il sano agonismo sono stati spesso valorizzati come metafore della vita cristiana virtuosa. Anche oggi questa metafora può risultare efficace per tutti coloro che, in qualche modo, desiderano e si sforzano di piacere a Dio ed essere suoi amici.
Lo sport sta assumendo un ruolo sempre più importante nella società, plasmando la vita quotidiana di molte persone. È un modo di impiegare il tempo libero che suscita interessi e opportunità di incontro, aggrega, crea comunità, dinamizza la vita in maniera ordinata e promuove sogni, soprattutto nelle giovani generazioni.
Ecco perché si rende necessaria un’educazione ai valori genuini della competizione, purificata da egoismi e da interessi meramente materiali. Per lo stesso motivo è importante che la Chiesa rifletta sull’esperienza sportiva e la valorizzi adeguatamente nella sua azione evangelizzatrice. Coloro che sono coinvolti in questo servizio sono chiamati ad agire in modo da proporre Gesù come ‘vero atleta di Dio’ come dice S. Giovanni Paolo II, nell’Omelia nel Giubileo degli sportivi del 29 ottobre 2000».